mercoledì 29 novembre 2006

Materia

Le scienze fisiche sono spesso chiamate "scienze della materia". A fondamento di tutto vi sarebbe dunque il concetto di materia; almeno questo è quanto cercano di dimostrare non pochi scienziati, che vedono in essa l'unico, vero "esistente" dalle innumerevoli proprietà.

Il meno che si possa esigere da materialisti così convinti è che ci dicano chiaramente quale significato preciso attribuiscono a tale nozione. Questa domanda, appunto, fu rivolta da un mio amico ad alcuni eminenti professori universitari. Il primo interpellato, un chimico di età avanzata, disse: "Giovanotto, la cosa è semplice, la materia rimane e la forma si perde. Veda perciò Lavoisier per ogni dettaglio complementare". In quel mentre un fisico delle particelle elementari accennò al difetto di massa e alla scoperta delle antiparticelle. Per salvare l'idea di conservazione propose di chiamare materia il numero dei barioni meno quello degli antibarioni (o un terzo del numero dei quark diminuito di quello degli antiquark). Uno dei suoi colleghi interloquì, chiedendo che a quel numero si aggiungesse il numero dei leptoni meno quello degli antileptoni.

I due concordarono sulla totale arbitrarietà di una scelta tra quelle formule (e tra altre simili); dopodiché, avendo nel frattempo qualcuno osservato che il numero è "l'idea delle cose", si eclissarono con discrezione, certo temendo di passare per platonici!

B. D'Espagnat, Alla ricerca del reale, Boringhieri 1983 (1981), pp. 68-69.

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