domenica 14 gennaio 2007

Conoscenza del mondo / 5

Un altro aspetto interessante dell'approccio enattivo è rappresentato dal ruolo significativo assunto dal corpo nei processi cognitivi. In questo senso Varela parla di azione incarnata:

Usando il termine incarnata intendiamo mettere in risalto due idee: in primo luogo, il fatto che la cognizione dipende dal tipo di esperienza derivante dal possedere un corpo con diverse capacità sensomotorie, e in secondo luogo, il fatto che tali capacità sensomotorie individuali sono esse stesse incluse in un contesto biologico, psicologico e culturale più ampio. Usando il termine azione intendiamo porre l'accento ancora una volta sul fatto che, nella cognizione vissuta, i processi sensori e motori, la percezione e l'azione sono fondamentalmente inscindibili (1).
Ritroviamo, quindi, ancora uno schema circolare: la cognizione è connessa alle possibilità che il corpo ha di agire nell'ambiente e di percepirlo; d'altra parte il corpo è influenzato dal contesto biologico di cui fa parte (si pensi all'evoluzione), e i processi cognitivi sono dipendenti dall'ambiente psicologico e culturale nel quale l'individuo si trova.

Uno schema circolare di questo tipo esprime una relazione di coimplicazione fra più elementi, e da esso segue l'impossibilità di poter pensare ad un ambiente indipendentemente da un osservatore, così come non è possibile pensare ad un osservatore indipententemente da un ambiente.
Ad esempio, se osservo una bottiglia, la percezione della bottiglia è il risultato di un processo cognitivo che ha selezionato determinate informazioni dall'ambiente in modo da creare l'immagine di quella bottiglia. Ma nello stesso tempo, gli elementi sensomotori che mi hanno permesso di osservare quella bottiglia sono il risultato di continue interazioni fra l'organismo percepiente e lo stesso ambiente che sto osservando.

In sintesi, viene a cadere l'idea di organismo o di ambiente come oggetti, esistenti nel mondo come enti autonomi.

(1) F.J. Varela, E. Thompson e E. Rosch, La via di mezzo della conoscenza, Feltrinelli 1992 (1991), p. 206.

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