domenica 7 gennaio 2007

Un futuro incerto / 2

In effetti, anche se le tecnoscienze non cessano di progredire, il futuro resta più che mai imprevedibile, e ciò sembra gettare l'umanità di oggi in un'impotenza assoluta. E' come se l'espansione della tecnica non potesse trovare alcun limite, alcuna risonanza in una riflessione capace almeno di orientarla, dato che non la può limitare. Il fatto che tutto ciò che è possibile realizzare tecnicamente lo sia per davvero, con conseguenze non da poco sul piano umano e culturale, lungi dal lasciare indifferenti, costituisce uno dei motivi quotidiani di ansia (anche se la cosa non viene pensata in questi termini).

[...] Il mondo diventa per ognuno, e per i giovani in particolare, davvero incomprensibile. Non stupisce che, all'ombra di tale impotenza, si sviluppi la pratica dei videogiochi in cui ogni giovane, in una sorta di autismo informatico, diventa padrone del mondo in battaglie individuali contro nulla, su un percorso che non conduce da nessuna parte. Se tutto sembra possibile, allora più niente è reale. E' in questa onnipotenza virtuale che le nostre società sembrano abbandonare la sfera del pensiero.

M. Benasayag e G. Schmit, L'epoca delle passioni tristi, Feltrinelli 2006 (2003), p. 23.

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