venerdì 9 febbraio 2007

Elogio della ragione / 2

E' possibile sostenere coerentemente una posizione relativistica o scettica?
Se siamo convinti che i nostri giudizi non possano non avere un valore relativo, allora anche questa convinzione avrà un valore relativo. Oppure, se pensiamo che non è possibile conoscere nulla con certezza, allora non possiamo essere certi neanche di quest'ultima affermazione.

Ne segue che una qualsiasi posizione che si basi sul soggetto ha sempre bisogno di un contesto oggettivo per essere coerente.

Il concetto di soggettività esige sempre una cornice oggettiva, al cui interno è situato il soggetto e descritta la sua particolare prospettiva, o complesso di risposte. Non possiamo abbandonare del tutto il punto di vista della giustificazione, ed esso ci guida nella ricerca dei fondamenti oggettivi.
[...] il tentativo serio di identificare nella propria prospettiva ciò che è soggettivo e particolare, oppure relativo e condiviso, conduce inevitabilmente a ciò che è oggettivo e universale (1).
I giudizi oggettivi non possono, quindi, essere del tutto esclusi: o li si accetta fin dall'inizio, oppure se li si nega, vengono affermati dall'atto stesso del negare.

(1) Nagel T., L'ultima parola, Feltrinelli 1999 (1997), pp. 21-22.

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