mercoledì 7 febbraio 2007

Elogio della ragione / 1

Thomas Nagel sostiene l'importanza della ragione rispetto alle posizioni soggettiviste e relativiste che si sono sviluppate in un clima diffuso di irrazionalismo.
Da una parte la ragione permette di raggiungere giudizi oggettivi basati su giustificazioni, dall'altra, ogni presa di posizione è considerata soggettiva, o comunque relativa alla comunità in cui ci si trova a vivere ed al proprio contesto culturale.
Chiarendo la differenza fra le due posizioni, Nagel afferma che

Poiché il termine cui arrivano tutte le giustificazioni consiste in ciò che le persone che le accettano trovano accettabile, e non nel bisogno di ulteriori giustificazioni, si ritiene che nessuna conclusione possa rivendicare la propria validità al di là della comunità che la rende vera accettandola.
L'idea di ragione, al contrario, fa riferimento a metodi di giustificazione non locali e non relativi: metodi che distinguono le inferenze universalmente legittime da quelle non legittime e che aspirano alla conquista della verità in un senso non relativo (1).
E subito dopo dichiara: "credo nell'esistenza di una cosa, o categoria del pensiero, come la ragione".
Per sostenere la generalità e l'oggettività della ragione contro il soggettivismo e il relativismo, Nagel sente l'esigenza di rendere esplicito il fatto fondamentale che egli crede che la ragione esiste; alla base della difesa dell'oggettività appare esserci, quindi, un atto squisitamente soggettivo.

(1) Nagel T., L'ultima parola, Feltrinelli 1999 (1997), pp. 12-13.

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