mercoledì 13 dicembre 2006

Due modi di pensare / 1

Quando facciamo dei progetti, compiamo delle ricerche o intraprendiamo delle attività, non possiamo non fare i conti con determinate circostanze. Le mettiamo sempre in conto, e in un conto che è costituito dalle nostre intenzioni commisurate a determinati scopi. Contiamo infatti già in precedenza su determinati risultati. Questo "contare" caratterizza ogni pensiero che è all'opera nei progetti e nelle ricerche scientifiche. Un tale pensiero è sempre un calcolare, anche quando non compie operazioni con i numeri, anche quando non fa uso delle macchine calcolatrici e dei grandi calcolatori elettronici. Il pensiero che fa i conti, che tiene in conto, che mette in conto è un pensiero che calcola.

[...] Il pensiero calcolante non è un pensiero meditante, non è un pensiero che pensa quel senso che domina su tutto ciò che è.
Ci sono pertanto due modi di pensare, entrambi necessari e giustificati, anche se in maniere diverse: il pensiero calcolante e il pensiero meditante.

M. Heidegger, L'abbandono, Il melangolo 1989 (1959), p. 30.

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