sabato 30 dicembre 2006

Etica / 2

Ma cosa vuole intendere Wittgenstein quando parla di bene in senso assoluto?

Vediamo ora che cosa potremmo eventualmente voler dire con l'espressione "la via assolutamente giusta". Penso sarebbe la via che ciascuno, vedendola, dovrebbe, per necessità logica, percorrere, o vergognarsi di non farlo. E, similmente, il bene assoluto, se è uno stato di cose descrivibile, sarebbe quello che chiunque, indipendentemente dai propri gusti e dalle proprie inclinazioni, dovrebbe necessariamente conseguire, o sentirsi colpevole per non conseguirlo. Voglio dire, inoltre, che un simile stato di cose è una chimera. Nessuna situazione possiede, in quanto tale, quello che mi piacerebbe chiamare il potere coercitivo di un giudice assoluto. Ma allora, tutti noi che, e io tra questi, siamo tentati di usare espressioni come "bene assoluto", "valore assoluto", ecc., che cosa abbiamo in mente, e che cosa cerchiamo di esprimere? (1)
(1) L. Wittgenstein, Sull'etica, in Lezioni e conversazioni, Adelphi 1995 (1965), pp. 11-12.

Nessun commento: