sabato 16 dicembre 2006

Due modi di pensare / 4

Fra pensiero calcolante e pensiero meditante, Heidegger vuole evitare di seguire una "unica rappresentazione", e cerca una strada che eviti sia il rifiuto del primo, che la perdita del secondo:

Possiamo fare uso dei prodotti della tecnica, conformarci al loro modo d'impiego, ma possiamo allo stesso tempo abbandonarli a loro stessi, considerarli qualcosa che non ci tocca intimamanete e autenticamente. Possiamo dir di sì all'uso inevitabile dei prodotti della tecnica e nello stesso tempo possiamo dire loro di no, impedire che prendano il sopravvento su noi, che deformino, confondano, devastino il nostro essere.

Ma se diciamo allo stesso tempo sì e no ai prodotti della tecnica, il nostro rapporto al mondo della tecnica non diventerà forse ambiguo e incerto? Nient'affatto: il nostro rapporto al mondo della tecnica diventerà invece semplice e sicuro. Si tratterà, infatti di lascar entrare nel nostro mondo di tutti i giorni i prodotti della tecnica e allo stesso tempo di lasciarli fuori, di abbandonarli a se stessi come qualcosa che non è nulla di assoluto, ma che dipende esso stesso da qualcosa di più alto. Vorrei chiamare questo contegno che dice al tempo stesso sì e no al mondo della tecnica con un'antica parola: l'abbandono rispetto alle cose (1).
M. Heidegger, L'abbandono, Il melangolo 1989 (1959), p. 38.

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