martedì 12 dicembre 2006

Percezione del colore / 4

A proposito della percezione del colore, Humberto Maturana scrive:

non potevamo dar ragione delle molteplici esperienze cromatiche dell’osservatore definendo una corrispondenza del mondo colorato visibile con l’attività del sistema nervoso [...].
Egli comprende che mantenere l'ipotesi di una corrispondenza con il mondo esterno rappresentava un approccio inadeguato. E così si chiede:
se, invece di tentare di correlare l’attività nella retina con gli stimoli fisici esterni all’organismo, avessimo fatto diversamente, ed avessimo cercato di correlare l’attività della retina con l’esperienza del colore del soggetto?
In altre parole, il nuovo approccio ci richiedeva di trattare seriamente l’attività del sistema nervoso come determinata dal sistema nervoso stesso, e non dal mondo esterno; così il mondo esterno doveva avere soltanto un ruolo di propulsore dell’inizio dell’attività determinata dall’interno del sistema nervoso. [...] la percezione non doveva essere vista come la comprensione di una realtà esterna, ma piuttosto come la specificazione di questa, perché non era possibile alcuna distinzione fra percezione ed allucinazione nell’operare del sistema nervoso come rete chiusa (1).
(1) H.R. Maturana, Introduzione a H.R. Maturana e F.J. Varela, Autopoiesi e cognizione, Marsilio 1985 (1980), pp. 27, 28.

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