giovedì 21 dicembre 2006

Indeterminazione / 3

Un elettrone può essere descritto come un pacchetto di onde, ma quando interagisce con la radiazione o con altra materia, esso si comporta come una particella.
In questa situazione, quando si misura la posizione o la velocità dell'elettrone, valgono le relazioni di indeterminazioni trovate da Heisenberg



che esprimono l'impossibilità di misurare con precisione arbitraria sia la posizione che la velocità dell'elettrone. Minore è la precisione con cui si misura la posizione dell'elettrone, maggiore sarà l'indeterminazione sulla velocità, e viceversa.
Nelle parole di Heisenberg,

il principio di indeterminazione si riferisce al grado di indeterminazione della conoscenza presente dei valori simultanei di varie quantità che riguardano la teoria; esso non limita, ad esempio, l'esattezza di una misura di posizione o di una misura di velocità. Così, se si suppone che la velocità di un elettrone libero sia conosciuta con esattezza, allora la posizione è completamente sconosciuta. E dunque il principio afferma che ogni successiva osservazione della posizione modificherà la quantità di moto per un fattore sconosciuto e indeterminabile, in modo tale che dopo aver realizzato l'esperimento la nostra conoscenza dell'elettrone sarà limitata dalla relazione di incertezza (1).
(1) W. Heisenberg, The Physical Principles of the Quantum Theory, Dover 1949 (1930), p. 20.

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